Al di là delle cure fisiche, quali sono i bisogni emotivi dei nostri figli?
Di che cosa ha bisogno un bambino per diventare un futuro adulto sano, sereno e soddisfatto?
Come facciamo a crescere i nostri figli nel modo più "giusto" possibile? Che tipo di educazione diamo a nostro figlio? Quali regole seguire?
Partendo dal presupposto che non esistono regole precise e non esiste un metodo giusto a priori per educare al meglio i nostri figli, esploreremo quali possono essere le linee guida, i punti cardinali, per costruire e mantenere una relazione costruttiva e positiva con i nostri figli e per dare loro ciò di cui davvero hanno bisogno per crescere sani. I bambini infatti, non hanno bisogno di un’infanzia “perfetta”, ma, per dirla con il famoso psicoanalista Winnicott, basta che sia “sufficientemente buona”.
E quali sono i criteri perché l’infanzia dei nostri figli sia “sufficientemente buona”? Conoscere, osservare e soddisfare loro i bisogni emotivi.
Ogni essere umano nasce con dei bisogni emotivi che lo psicoterapeuta americano Jeffrey Young, ideatore della Schema Therapy, definisce come universali. La soddisfazione di questi bisogni rappresenta un presupposto fondamentale per un sano sviluppo psicologico e mentale.
E quali sono questi bisogni?
- Sicurezza di base
- Rapporti con gli altri
- Autonomia
- Autostima
- Espressione di sé
- Limiti realistici
Se questi bisogni vengono soddisfatti, i bambini avranno una crescita sana e positiva e saranno in grado di affrontare le sfide che la vita porrà loro. Gravi lacune nel loro soddisfacimento porteranno invece allo sviluppo di problematiche di natura psicologica e relazionale.
Di seguito vedremo brevemente ognuno di questi bisogni e cercheremo di fornire delle linee guida su come possono essere soddisfatti e che cosa invece può andare storto. Non è nostro intento giudicare né chi oggi è genitore, né i nostri genitori o i genitori dei nostri lettori.
Vogliamo invece promuovere la cultura psicologica e favorire sia la crescita sana dei ragazzi di oggi, sia la cura delle difficoltà che hanno vissuto i figli di ieri.
BISOGNO DI SICUREZZA DI BASE
Per un bambino il senso di sicurezza è un aspetto fondamentale, è una questione di vita o di morte (pensiamo a quanto sono inermi i neonati e a quanto dipendono dalle cure e dalle protezione degli adulti). Quando un bambino si sente al sicuro può rilassarsi e fidarsi e solo grazie a questo senso di sicurezza può sviluppare altre competenze emotive e cognitive, imparare a prestare attenzione, concentrarsi e regolare le sue emozioni. Quando invece un bambino è costantemente preoccupato per la sua sicurezza, tali preoccupazioni assorbono così tante energie che ne lasciano ben poche disponibili per altro.
Quando questo bisogno non viene soddisfatto?
- Abuso verbale (urla, insulti).
- Abusi fisici (botte, schiaffi, pugni,…).
- Abusi sessuali.
- Genitori che minacciano costantemente di andarsene o di abbandonare il bambino.
- Grave instabilità emotiva dei genitori (violenza assistita, genitori che si picchiano o che urlano tra loro).
- Uno o entrambi i genitori alcolisti e/o che fanno uso di droghe.
- Genitori imprevedibili e/o aggressivi.
BISOGNO DI RAPPORTI CON GLI ALTRI
Ogni bambino ha bisogno di ricevere amore, empatia, rispetto, attenzione, affetto, guida e comprensione da parte della famiglia e dei coetanei. Ha dunque bisogno sia di intimità con chi si prende cura di lui, che di socialità e appartenenza ai gruppi dei coetanei e della comunità in cui vive.
Quando questo bisogno non viene soddisfatto?
- Per quanto riguarda l’intimità, ciò accade quando un bambino cresce con genitori distaccati emotivamente da lui, che non considerano i suoi vissuti emotivi o li criticano. Accade anche quando abbiamo genitori affettivamente freddi e non in grado di comunicare sul piano emotivo. Di base dunque vi sono problemi quando manca dell’accudimento amorevole, l’empatia e una guida stabile e sicura.
- Per quanto riguarda l’appartenenza ai gruppi, possono verificarsi problemi quando il bambino viene preso in giro dai coetanei, si sente diverso da loro e non ha le risorse emotive per difendersi dai soprusi.
BISOGNO DI AUTONOMIA
L’autonomia è la capacità di separarsi dai genitori e di vivere la propria vita in modo indipendente così come fanno i coetanei. Prevede l’avere una propria identità, perseguire i propri obiettivi e seguire le proprie inclinazioni, conducendo una vita in cui non si dipende costantemente dell’approvazione dei genitori.
I genitori che incoraggiano l’autonomia dei figli li spronano ad essere autosufficienti, ad assumersi le proprie responsabilità, ad affrontare il mondo, ad interagire con i coetanei. Insegnano ai loro figli non solo che il mondo è un posto sicuro, ma anche come mantenersi al sicuro nel mondo.
Quando questo bisogno non viene soddisfatto?
- Genitori iperprotettivi che si sostituiscono ai figli invece di insegnare loro come cavarsela per conto proprio (es. un genitore che fa i compiti al posto del figlio).
- Genitori che passano ai figli la nozione che il mondo è un posto pericoloso.
- Mettere in dubbio le naturali inclinazioni dei figli, insegnar loro a non fidarsi dei propri giudizi, mettere in dubbio le loro capacità di prendere decisioni autonome.
- Criticare il proprio figlio ogni volta che prova a fare qualcosa da solo.
BISOGNO DI AUTOSTIMA
L’autostima è l’essere consapevoli del proprio valore nella vita personale, sociale e professionale. Sviluppiamo una buona autostima se da bambini ci siamo sentiti amati e rispettati in famiglia, a scuola e dagli amici. In caso questo bisogno non venga soddisfatto sia il bambino che poi l’adulto sperimentano vergogna e sensazione di valere meno degli altri.
Quando questo bisogno non viene soddisfatto?
- Genitori che criticano costantemente i figli e fanno percepire loro che nulla di ciò che fanno va bene.
- Rifiuto da parte dei coetanei che possono far sentire il bambino come indesiderabile.
- Insegnanti che possono far sentire il bambino come un fallimento nella scuola o nello sport.
BISOGNO DI ESPRESSIONE DI SE’
L’espressione di sé è la possibilità di esprimere liberamente la propria personalità, i propri bisogni e sentimenti (compresa la rabbia) e le proprie inclinazioni naturali. Presuppone la visione che i nostri bisogni sono importanti tanto quanto quelli degli altri e che ci si senta liberi di svolgere attività che gratificano non solo le persone che ci stanno vicine, ma anche se stessi.
Al bambino viene lasciato lo spazio per il gioco e il divertimento, viene stimolato a scoprire i propri interessi, i suoi bisogni sono tenuti in considerazione quando si prendono delle decisioni. Gli viene data la possibilità di esprimere tutte le sue emozioni (anche rabbia e tristezza) se viene fatto in modo da non offendere gravemente altre persone.
Viene richiesta una sensata alternanza tra studio e divertimento e gli standard che vengono richiesti sono ragionevoli.
Quando questo bisogno non viene soddisfatto?
- Il bambino viene punito, criticato o colpevolizzato quando esprime i propri bisogni, i propri sentimenti o le sue preferenze.
- I bisogni e i sentimenti dei genitori hanno la precedenza su quelli del bambino (che può arrivare al punto di sentirsi impotente).
- I genitori fanno provare vergogna al bambino quando si comporta in modo giocoso o disinibito.
- Viene attribuita un’importanza eccessiva al lavoro e al successo, a discapito del divertimento e del gioco.
- I genitori non sono soddisfatti e disapprovano il figlio se questo non ottiene il massimo nei risultati.
BISOGNO DI LIMITI REALISTICI
Uno dei bisogni fondamentali dei nostri figli è anche quello imparare e accettare l’esistenza di limiti ragionevoli, interni ed esterni, al proprio comportamento. Questo prevede la capacità di tener presente che esistono anche i bisogni delle altre persone quando compiamo delle azioni. Gli adulti devono dunque insegnare ai figli a trovare il giusto equilibrio tra i propri bisogni e quelli altrui, l’autocontrollo e l’autodisciplina necessari per raggiungere i propri scopi (ed esempio fare i compiti) ed essere adeguati a livello sociale (ed esempio non prendere qualcosa solo perché ci piace).
I genitori dovrebbero dunque stabilire in modo chiaro e prevedibile delle conseguenze per i comportamenti del figlio, in modo da ricompensare un livello ragionevole di autocontrollo, insegnano al figli ad essere una persona responsabile, a fare i compiti e a dare il proprio aiuto in casa.
Gli adulti guidano i figli a vedere le cose anche dal punto di vista delle altre persone e a mostrare sensibilità nei confronti dei bisogni altrui e a rispettare i diritti e la libertà degli altri.
Quando questo bisogno non viene soddisfatto?
- Genitori troppo indulgenti e permissivi, che danno al figlio tutto ciò che vuole quando lo vuole.
- I genitori permettono al figlio di disregolare le sue emozioni anche quando queste feriscono altre persone.
- Non viene insegnato ai figli il concetto di reciprocità e questi non vengono incoraggiati a comprendere i sentimenti degli altri.
- I genitori non accompagnano il figlio nel duro percorso dell’autodisciplina, usano punizioni e minacce invece di motivare il figlio con la loro presenza e con rinforzi positivi.
Qui si concludono le riflessioni sui bisogni dei bambini. Ricordiamoci che non esistono genitori “perfetti” e che nostro intento è quello di fornire una guida e degli spunti di riflessione e non di giudicare le persone.
Sarà nostra intenzione anche riflettere su quali conseguenze possono esserci quando questi bisogni non vengono soddisfatti in modo permanente nell'infanzia.
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Per fare questo articolo abbiamo fatto riferimento al libro “Reinventa la tua vita”.