Imparare a gestire la rabbia è un passo decisivo per migliorare la qualità della propria vita.
La rabbia è un'emozione forte e intensa, che scaturisce generalmente quando ci sentiamo ingannati, frustrati, attaccati o trattati in malo modo. Tale emozione non è necessariamente negativa perché può permettere all’individuo di proteggersi, esprimere i propri sentimenti o motivarlo a trovare nuove soluzioni ai problemi. Anche se a volte è indesiderata o irrazionale, è dunque un'emozione del tutto naturale.
Tuttavia, la rabbia costante o non gestita bene, può portare a molteplici effetti negativi sulla qualità della vita. Questa, infatti, non è solo uno stato mentale: come tutte le emozioni innesca veri e propri cambiamenti fisiologici nell’organismo come l’aumento della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e della concentrazione di ormoni nel sangue, come l'adrenalina. Questi effetti psicosomatici rendono difficile pensare in modo chiaro, danneggiando così sia la salute fisica, che quella mentale.
Possibili cause di rabbia e scatti d’ira
Essendo un’emozione, il modo in cui ogni persona sperimenta la rabbia è unico. Ogni individuo, infatti, reagisce in modo diverso alle varie situazioni. Ciò che fa provare rabbia a una persona potrebbe non infastidire minimamente un’altra. Il modo in cui vengono interpretate le situazioni infatti, dipende da molti fattori, tra cui: temperamento, infanzia, educazione, esperienze passate e le circostanze attuali.
Le cause da cui può scaturire la rabbia, pertanto, possono essere molteplici. In linea di massima, la rabbia potrebbe essere definita come una risposta emotiva innescata da quattro categorie diverse di status ossia: frustrazione, irritazione, abusi e ingiustizie.
Tra queste si possono annoverare:
- Dolore e/o tristezza: derivante ad esempio dalla perdita di un familiare, amico o altre persone care;
- Maleducazione e scarse capacità interpersonali;
- Stanchezza;
- Fame;
- Ingiustizia: situazioni come infedeltà, bullismo, umiliazione o imbarazzo, possono scatenare attacchi di rabbia;
- Frustrazione sessuale;
- Stress;
- Sensazione di fallimento o delusione;
- Sensazione di essere trattato in modo inappropriato;
- Avere un malessere fisico o mentale: soffrire o convivere con una grave malattia può infatti portare a provare sentimenti di rabbia.
Non da meno, vi sono gli scatti d’ira provenienti dall’assunzione di droghe e alcol che vanno ad alterare l’equilibrio psicofisico della persona. Inoltre, alcune patologie possono svolgere un ruolo significativo nella rabbia. Basti pensare che più di 32 disturbi mentali, inclusa la depressione, elencano rabbia eccessiva o apparentemente immotivata come sintomo.
Come gestire gli attacchi di rabbia: possibili conseguenze
La rabbia può divenire un problema quando è manifestata in modo eccessivo: in questo caso inizia a influenzare il quotidiano e il modo in cui l’individuo si relaziona con le persone.
Quando la rabbia raggiunge questi livelli diventa un problema invalidante: l’individuo può perdere il controllo e danneggiare se stesso o le persone attorno a lui. Un eccessivo stato di rabbia, infatti, può portare a esprimere tale emozione attraverso comportamenti negativi e distruttivi. Tali atteggiamenti impulsivi possono seriamente compromettere la salute e la sicurezza, sia personale, che altrui.
Come già anticipato, la rabbia può anche avere un impatto negativo sulla salute mentale e fisica generale. L’aumento della pressione sanguigna a seguito di uno o più attacchi di rabbia possono sfociare in ictus, aneurisma, infarto, ma anche ansia e persino indebolire il sistema immunitario.
Gli attacchi di rabbia inoltre, possono bloccare la capacità di provare altre emozioni. Tale emozione diviene infatti quella prevalente, interferendo notevolmente anche con la capacità di una persona di provare empatia e di sentirsi in contatto con gli altri. Inoltre, la rabbia può causare sensazioni di vergogna, colpa e rimorso. Proprio a tal proposito, tra le conseguenze della rabbia vi sono anche i problemi relazionali. Questa può danneggiare le relazioni interpersonali, causando conflitti, litigi, isolamento sociale e problemi di comunicazione. Ciò, associato a comportamenti aggressivi, non solo danneggia la vita relazionale dell’individuo ma potrebbe causargli anche problemi legali.
Stesso discorso vale anche per le relazioni in campo lavorativo. Conflitti con i colleghi, mancanza di concentrazione, bassa performance lavorativa e stress sono tutte conseguenze legate a un perenne stato rabbioso.
Per questo motivo è fondamentale iniziare a sviluppare modi sani per esprimere la rabbia.
Controllare la rabbia: consigli per farlo al meglio
Scoprire le tecniche di gestione della rabbia può aiutare, in primo luogo, a identificare le cause specifiche che la provocano e, dunque, sviluppare una strategia personalizzata per prendere consapevolezza delle proprie emozioni e man mano regolarle.
La rabbia non è mai uguale e ognuno la esprime in modi diversi. Tuttavia ha una sintomatologia facilmente individuabile e ciò permette all’individuo e a chi lo circonda di prendere piena consapevolezza e cercare di regolare lo stato di rabbia. La rabbia può essere espressa in modi diversi, sia verbalmente, che non.
Nel primo caso, la persona in preda alla rabbia sarà offensiva verso gli altri. Nel secondo caso, invece, si potranno notare alcuni lievi cambiamenti fisici. Tra questi: pugni chiusi, un’espressione corrucciata, mascella serrata, tremolii, battiti cardiaci accelerati e sudorazione eccessiva.
Esistono molti modi per calmarsi e gestire la rabbia, senza lasciare che questa prenda il sopravvento. Tra i principali metodi vi è certamente l’attività fisica: questa non solo è salutare per il corpo ma è anche benefica per la salute mentale. L’allenamento permette infatti di incanalare emozioni come la rabbia in modo utile e produttivo. Ad esempio, fare jogging o nuotare quando si è arrabbiati potrebbe aiutare a lasciar fluire tale emozione.
Di pari effetto può rivelarsi anche la meditazione. Meditare è molto utile per aiutare a controllare le emozioni grazie ad esercizi come la respirazione profonda di fronte a una situazione potenzialmente reattiva.
Possono anche esserci metodi più cognitivi per cercare di regolare la rabbia, come ad esempio provare a concentrarsi esclusivamente su come può essere risolvibile una determinata situazione ed esercitarsi a pensare che alcune cose sono semplicemente fuori dal proprio controllo.
Gestire la rabbia con la mindfulness
La mindfulness, ossia della consapevolezza di sé, è una pratica di meditazione che verte nel concentrarsi sul presente, accettando le proprie sensazioni ed emozioni. Particolarmente usata per ridurre stress, ansia e depressione, può rappresentare un valido aiuto anche nella gestione della rabbia. Andrà infatti a migliorare l’umore, la concentrazione e la salute, riducendo conseguentemente gli stati d’ira.
Tra i principali vantaggi di questo approccio, vi è indubbiamente il fatto che può esser utilizzata in qualunque momento della giornata. Consta infatti di esercizi specifici che si possono fare seduti o sdraiati, che coinvolgono semplicemente la respirazione e la consapevolezza del proprio corpo.
Risulta anche importante, durante un percorso di psicoterapia, risalire alle origini della disregolazione della rabbia e aiutare la persona a soddisfare in modo più sano i propri bisogni emotivi.
Se ne senti la necessità richiedi subito una consulenza e parla apertamente del tuo problema, nessuno sarà pronto a giudicare ma solo a trovare una soluzione concreta e attuabile in maniera progressiva.