Può capitare che nelle relazioni con gli altri possiamo sentirci in dovere, in colpa, obbligati a fare delle cose. E sovente diamo per scontato che ciò sia la normalità. In questo articolo cercheremo di riflettere su queste sensazioni per scoprire se siamo in presenza di qualcuno che in realtà ci sta manipolando con le sue richieste e con i suoi modi.
Farò riferimento a questo utile articolo in lingua inglese per provare a comprendere più a fondo di che cosa si tratta quando parliamo di manipolatori.
Prima di tutto, possiamo definire la manipolazione psicologica come l'esercizio di un'influenza indebita su un'altra persona, sottoponendola ad abusi di tipo mentale ed emotivo, con l'intenzione di ottenere potere, di trarre dei vantaggi e di esercitare il controllo alle spese dell'altro. Dobbiamo prestare molta attenzione a non confondere la manipolazione, che prevede lo sfruttamento e la prevaricazione (anche di stampo emotivo), dall'influenza sociale positiva, in cui sono entrambi i membri dell'interazione a trarne dei benefici (ad esempio un genitore che convince il figlio a fare i compiti).
Quando subiamo una manipolazione, dunque, i nostri bisogni emotivi di base non vengono visti, ma anzi, spesso vengono calpestati e usati contro di noi: il manipolatore è molto bravo a creare uno squilibrio di potere e a sfruttare la sua vittima unicamente a proprio vantaggio.
La maggior parte dei manipolatori hanno queste caratteristiche:
- Sono molto abili nell'individuare i tuoi punti deboli;
- Una volta individuati, useranno questi punti deboli contro di te;
- Grazie a mosse astute e raggiri più o meno velati, saranno in grado di convincerti a rinunciare a qualcosa che per te è importante, ad arrenderti alle loro richieste o a mettere in secondo piano i tuoi bisogni per farti carico dei loro personali interessi;
- Che ciò avvenga al lavoro, in famiglia, tra amici o nella coppia, una volta che una persona manipolatrice è riuscita ad approfittare di te, con buona probabilità tenderà a ripetere il suo comportamento manipolatorio finché tu non metterai un limite.
Spesso è difficile, però, individuare chiaramente le caratteristiche che abbiamo elencato qui sopra, soprattutto quando chi ci manipola è una persona a noi molto vicina, come un fidanzato/a o un genitore.
Di fatto la manipolazione emotiva è così pericolosa proprio perché troppo frequentemente non ci accorgiamo di esserne vittime, non ci rendiamo contro di essere intrappolati nella ragnatela del manipolatore e quello che sperimentiamo è spesso un generico malessere psicologico.
Dunque: quali sono i campanelli d'allarme a cui dobbiamo prestare attenzione quando dubitiamo di essere in relazione con un manipolatore?
SENSO DI COLPA. Uno dei nostri punti deboli che spesso chi ci manipola è proprio il senso di colpa; ci fa sentire in colpa se non facciamo ciò che desidera, ci colpevolizza se facciamo ciò che desideriamo invece di ciò che "dovremmo" fare secondo lui.
IMPOTENZA. Chi ci manipola spesso ci fa sentire impotenti, intrappolati e spesso percepiamo che le nostre parole non sono ascoltate. Il manipolatore sa come usare contro di noi le nostre stesse affermazioni e le nostre emozioni: non c'è spazio per il dialogo e ci sentiamo obbligati a comportarci come vuole lui/lei.
SOVRACCARICO EMOTIVO. Spesso chi ci manipola ci "butta addosso" tutte le sue ansie e le sue preoccupazioni, ci invade con i suoi dilemmi, senza lasciare spazio a noi e alle nostre esigenze. E spesso il manipolatore sa come usare le proprie sventure per fare leva su di noi. Ad esempio potrebbe dirci: "Non voglio che tu vada al pub con le tue amiche perché la mia ex mi tradiva e mi raccontava un sacco di bugie".
COSTRIZIONE. Il manipolatore, spesso, ci tiene legati a lui dicendo che teme di essere abbandonato/a, che non potrebbe vivere senza di noi, che siamo come l'aria per lui/lei. Spesso usa questa tecnica per essere perdonato oppure quando percepisce che la relazione che abbiamo con lui si sta deteriorando. Tale atteggiamento può farci sentire costretti e obbligati a rimanere entro una relazione che ci fa soffrire.
CALO DELL'AUTOSTIMA. Chi ci manipola teme nel vederci autonomi e realizzati. Usa quindi tattiche sottilmente svalutanti o apertamente svalutanti per limitare la nostra libertà ed esercitare così più controllo su di noi. Spesso potremmo sentirci dire: "Lascia perdere quella cosa, perché tanto non la sai fare, ci penso io!".
ISOLAMENTO. Il manipolatore è molto bravo a "mettere zizzania" tra le persone e ad isolarle, facendo in modo che si guardino con sospetto e diffidenza invece che essere unite e in armonia. Usa la tattica del "divide et impera", al fine di avere maggiore controllo e di vedere le proprie pretese soddisfatte senza che le altre persone possano unirsi e formare un fronte comune.
ADULAZIONE. Attenzione perché il manipolatore è anche molto bravo a usare il metodo "bastone e carota": spesso, ad esempio, potremmo sentirci elogiati ed adulati nel momento in cui facciamo ciò che lui/lei desidera e appaghiamo il suo ego. Potremmo sentirci importanti, lusingati ed invincibili in quanto abbiamo confermato l'ego del manipolatore che ci annette così alle persone che idealizza (ma attenzione perché inevitabile compagna dell'idealizzazione è la svalutazione, che arriverà non appena non confermiamo più il manipolatore in tutto ciò che desidera).
Se ti sei reso conto di essere una probabile vittima di un manipolatore, non disperare. Il primo grande passo è stato fatto. Infatti spesso la manipolazione funziona proprio perché non ci accorgiamo che essa sta avvenendo.
A breve pubblicheremo un articolo in cui forniremo alcune linee guida per proteggersi da che cerca di manipolarci.